Il nome della discussione deriva dal fatto che, annoiandomi terribilmente, ho fatto un giro in rete e ho trovato, su un blog privato, questo post che vi riporto. Che ne pensate? Condividete o smentite?
"[...]il difficile arriva nel delinare bene i personaggi, dando loro un minimo di profondità psicologica, che si esprima anche attraverso il linguaggio e, se un personaggio ha un parlare sgrammaticato (tipo Hagrid) sarebbe meglio metterlo in evidenza in qualche modo, per evitare che il lettore pensi “oddio ma questo ha preso il diploma coi punti carrefour??”
Errore che ho commesso volutamente e che voglio ribadire: MAI abusare di punti esclamativi e interrogativi; l’enfasi, infatti, va posta dopo il discorso diretto del personaggio, senza per questo appesantire o rallentare l’azione.
Dopo i personaggi, l’attenziona va posta nella narrazione vera e propria: il susseguirsi di eventi deve scaturire in modo apparetemente casuale, senza essere prevedibile o, quando lo sia, ribaltare tutto con un colpo di scena spiegando l’ovvietà di quanto accaduto prima.
I sentimenti, poi, vanno raccontati ma senza troppa generosità, a meno che (come nel mio caso) non siano parte integrante della storia, e anche lì bisogna stare bene attenti (sigh).
Da ultimo, lo stile, ragazzi: non siate troppo ironici, specialmente se vi cimentate in un epic fantasy! Troppa ironia fa perdere tutta la drammaticità e la suspance (sì lo so che non si scrive così)! Un personaggio un po’ alla buona va sempre bene, ma anche tenuto sott’occhio con più attenzione degli altri"